Normalmente si pensa che l'intelligenza sia solo capacità logiche, abilità nel trovare i collegamenti, o anche una grande memoria che ci permette di immagazzinare numerose informazioni, e di tirarle fuori al momento opportuno. Ma l'intelligenza non è solo questo: c'è una forte componente emotiva anche nelle funzioni più razionali del pensiero.
Goleman ritiene che l'intelligenza non sia tutto.
A caratterizzare il nostro comportamento e la nostra personalità è una miscela in cui il quoziente intellettivo si fonde con virtù quali l'autocontrollo, la pervicacia, l'empatia e l'attenzione agli altri: in breve, l'intelligenza emotiva.
L'intelligenza emotiva consente di governare le emozioni e guidarle nelle direzioni più opportune; spinge alla ricerca di benefici duraturi piuttosto che al soddisfacimento degli appetiti più immediati; si può apprendere, perfezionare e insegnare ai bambini, rimuovendo alla radice le cause di molti e gravi squilibri caratteriali.
Goleman, psicologo cognitivista, professore di psicologia ad Harvard, scrittore ed autore di numerosi libri, ha contribuito a sviluppare un atteggiamento culturale più favorevole alle emozioni. Egli ritiene che occorra considerare le emozioni come intelligenti, capaci di registrare informazioni di grande importanza. Le emozioni sono componenti fondamentali dell'esistenza individuale e collettiva, risorse da conoscere per un miglior rendimento nella vita sociale, relazionale, affettiva, scolastica e sociale.